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S. Hahnemann

 

 

 

 

 

C. Hering

Similia similibus curentur

 

L’omeopatia è un metodo terapeutico ideato da S.Hahnemann che utilizza esclusivamente sostanze naturali, del mondo vegetale, animale o minerale, preparate secondo la tecnica delle diluizioni e dinamizzazioni progressive e somministrate per via orale, in granuli o globuli o gocce in base alla legge Ippocratica detta “legge di similitudine”. In pratica acquisita la totalità dei sintomi e dei segni del paziente si prescrive la sostanza che, in corso di sperimentazione sull’uomo sano ha determinato in esso dei sintomi simili a quelli individuati nel paziente in esame. La sostanza viene però somministrata ad alte diluizioni secondo i metodi di diluizione Centesimale, Decimale, Korsakoviano, Cinquantamillesimale, e comunque ad una diluizione superiore a quella del Numero di Avogadro. E’ questo un numero matematico che ci informa che al di sopra di una determinata diluizione non è matematicamente possibile ritrovare, nella diluizione, alcuna molecola della sostanza disciolta. Quindi alle diluizioni omeopatiche normalmente prescritte non esiste più traccia della sostanza di partenza. I detrattori del metodo terapeutico omeopatico sostengono infatti che con l’omeopatia si curi la gente con “l’acqua fresca” utilizzando esclusivamente l’effetto placebo. Ciò perché le normali concezioni di medicina cosiddetta tradizionale utilizzano esclusivamente un metodo chimico-farmaceutico secondo il quale un farmaco per svolgere il suo compito deve interagire con un recettore con un meccanismo chiave-serratura. In medicina omeopatica invece il sistema di cura è di tipo energetico. Il medicamento omeopatico agirà su quella capacità reattiva dell’organismo, che gli omeopati chiamano “forza vitale”, cercando di riportarla all’equilibrio. La malattia, per l’omeopatia, è infatti il segno dello squilibrio della forza vitale: nel suo riequilibrio si ha la scomparsa della malattia. In omeopatia, una volta assunti i medicamenti, se ben scelti in base ai pricipi sopra descritti, il processo di guarigione, che si può caratterizzare anche con temporanei e fugaci aggravamenti di qualche sintomo, avviene secondo una legge detta di Hering: le malattie scompaiono dall’alto in basso, dall’interno all’esterno, dalle più recenti alle più antiche.
Fitoterapia: talvolta per far meglio agire il medicamento omeopatico vengono utilizzati estratti di piante, detti fitoterapici, sotto forma di gocce in Tintura Madre o Macerato Glicerico che hanno lo scopo di avere un effetto terapeutico autonomo ma anche di favorire l’azione di tutti gli emuntori (apparati di eliminazione) dell’organismo. In altri casi possono essere utilizzati elementi minerali secondo la metodica di Menetriere, detta oligoterapia e litoterapia. Tali elementi minerali abbastanza comuni, sono presenti anche nelle acque minerali, ma vengono somministrati in particolari combinazioni che entrano nei meccanismi enzimatici, come coenzimi, e favoriscono dei processi metabolici talvolta bloccati. L’organoterapia è una metodica simile all’omeopatia che utilizza, sempre alle diluizioni previste dal metodo hahnemanniano, estratti di organi, di tessuti e di ghiandole. La Floriterapia di Bach utilizza soluzioni prodotte con l’utilizzo di petali di fiori, tali soluzioni agiscono soprattutto sullo stato mentale del paziente dal quale dipendono anche, secondo E. Bach, le sue patologie organiche.

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